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Le regole fondamentali per la visita medica sul luogo di lavoro

La visita medica sul luogo di lavoro rappresenta un momento aziendale di grande importanza, capace di rilevare l’attenzione che l’azienda dimostra nei confronti dei propri dipendenti. Essa, infatti, ha il suo scopo principale nel segnalare i rischi per la salute a cui può essere soggetto un lavoratore, tutelandolo nello svolgimento della sua mansione, stabilendo se è idoneo (deliberatamente, permanentemente, parzialmente o temporaneamente) a compiere le attività per cui è stato assunto.

Ulteriori visite, sempre a cura del medico competente del lavoro, possono essere richieste dal lavoratore stesso nel momento in cui si verifichino casi di infortunio o malattia professionale; altre, infine, vengono effettuate quando avviene il cambiamento di tipologia di lavoro, la fine del contratto lavorativo o la ripresa dell’impiego dopo un permesso di 60 o più giorni.

Il Decreto Legislativo 81/08 è il testo che funge da linea guida per quel che concerne la sicurezza e la salute sul posto di lavoro, e sancisce che costi e luogo della visita sono entrambi responsabilità del datore di lavoro, che dovrà necessariamente occuparsene.
Questa tipologia di analisi va effettuata obbligatoriamente quando i lavoratori sono esposti a rumore, vibrazioni, radiazioni e luci di videoterminali, si occupano di spostare carichi pesanti e operano con sostanze chimiche e biologiche.

Il medico competente, inoltre, può chiedere di fare esami approfonditi e di varia natura a seconda dell’ambito in cui l’azienda svolge la sua attività.
Per essere più specifici sulle modalità e sui diritti di datori di lavoro, medici e lavoratori, andiamo ad analizzare alcuni importanti aspetti e norme della visita sul luogo di lavoro a cura del medico competente del lavoro a Foggia.

Chi si occupa delle visite mediche sul luogo di lavoro

Il Dlgs impone al datore di lavoro di nominare e informare il suo personale sul medico del lavoro che effettuerà le visite. Questo professionista è dunque l’unico che ha la responsabilità di poter emettere i certificati di idoneità e analizzare gli impiegati di una determinata azienda.

Ovviamente, se le visite venissero fatte svolgere da un altro medico non nominato, si commetterebbe una pesante violazione dei termini di legge (non esiste nemmeno la possibilità di deleghe o subappalti).

L’esame obiettivo sul luogo di lavoro

La legislazione in merito alle visite è decisamente chiara riguardo all’esame obiettivo, ossia all’analisi del funzionamento regolare degli organi del lavoratore, oltre che alla misurazione della pressione. In genere questo particolare passaggio (e altri test, più generalmente collegati al tipo di attività svolta dall’occupato), sono assolutamente imprescindibili dalla visita sul luogo di lavoro.

La valutazione, inoltre, non è solo riservata a particolari categorie, come ad esempio gli operai, ma riguarda anche i lavoratori che operano in ufficio, e deve essere effettuata anche su loro.
Il medico del lavoro che quindi si limita soltanto a redigere cartella medica senza effettuare una vera e propria analisi del paziente/lavoratore, compie un vero e proprio reato di falsificazione, considerato anche il fatto che ogni dipendente ha diritto di richiedere la sua documentazione medica.

Per questo motivo, il responsabile che svolge l’esame può rischiare anche gravi procedimenti giudiziari, se non il carcere (oltre che, cosa più importante, danneggiare pesantemente la salute di lavoratori e lavoratrici).

Le norme di decoro della visita sul lavoro

Il lavoratore è tenuto a rimanere in abbigliamento intimo, ma in genere i medici del lavoro tendono a rendere le visite il meno imbarazzanti possibili e a rientrare nei termini di legge che stabiliscono il decoro di questo tipo di attività. In questo senso, sono anche tenuti ad eseguirle in stanze previamente adibite a questo genere di attività: devono essere chiuse, garantire la privacy e il giusto comfort del lavoratore, isolate acusticamente e visivamente, avere lettino, carta igienica e quant’altro possa essere utile al medico e al soggetto di effettuare il tutto in un ambiente clinico.

Sono quindi da considerare perseguibili le visite effettuate su materiali di fortuna come sedie e tavoli, negli spogliatoi o in stanze non adeguatamente arredate per questo tipo di attività. In alternativa possono essere valutate opzioni, qualora il datore non può mettere a disposizione uno spazio allestito, come far fare la visita presso l’ambulatorio medico o unità mediche mobili (come quella di cui dispone Promedlav) messe a disposizione da ditte che si occupano di medicina del lavoro.

Discorso a parte va, infine, fatto per la presenza di altre persone nel momento in cui viene effettuata l’analisi del medico competente: nel momento in cui c’è l’autorizzazione da parte dell’occupato stesso, non c’è alcun problema. Questa soluzione particolare è molto utile in momenti in cui è necessario fare una visita a persone che hanno un particolare credo religioso, in particolare lavoratrici, in modo da permettere la presenza rassicurante di un familiare consapevole e rassicurarle sul tipo di attività che il medico sta svolgendo.